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lunedì 11 gennaio 2016

Family business

Posted by Tibi at 19:24 0 comments
Riappaio tra queste lande per proporvi una fanfiction scritta per un contest nato su una community LiveJournal che, purtroppo, ha chiuso i battenti.
Come la maggior parte delle persone che mi conoscono sanno che una delle mie serie tv preferite è Supernatural di cui vi parlerò nel prossimo post mercoledì. Ho quindi deciso di farvelo assaggiare con una storia di appena 100 parole, giusto per inaugurare il blog nel 2016, anno che è cominciato con il botto e con moltissimi cambiamenti. Sì, vi parlerò anche di quelli, non appena riesco ad assestarmi, ecco.

Ma bando alle ciance ed ecco a voi Family Business!

Ti sei appena svegliato in un letto di ospedale. Brevi flash di ricordi combattono per venire a galla: la lotta contro il Demone, la collisione con un tir, poi il vuoto assoluto.
Seduto su una sedia, tuo padre ti guarda appena. I suoi occhi sono colmi di lacrime, così diversi da come li hai visti l'ultima volta. La sua mano si posa, delicata, sopra la tua spalla: deve dirti qualcosa.
Brividi scorrono lungo la schiena, mentre fiumi di parole rimbalzano impazzite nella mente. Non riesci a credere a ciò che esce dalla sua bocca, parla di Sam:
“Salvalo o uccidilo”.

venerdì 1 febbraio 2013

Hero

Posted by Tibi at 16:45 0 comments
Titolo: Hero
Fandom: Supernatural
Personaggi: Dean Winchester
Note: ambientata nella quinta stagione di Supernatural, si tratta di una What if. No spoiler.
Disclaimer: tutto quanto appartiene, purtroppo, al grande genio del male Eric Kripke e tale signora Sera Gamble, di mio ci ho messo la fantasia.

Who's gonna fight for the weak?
Who's gonna make 'em believe?
I've got a hero, I've got a hero
Living in me
I'm gonna fight for what's right
Today I'm speaking my mind
And if it kills me tonight
I will be ready to die



“Sono un vessel?”
No, non uno qualunque. Il vessel. Sei colui che è destinato ad ospitare il più grande guerriero delle sfere celesti: l’Arcangelo Michele.
Tutta la tua vita, tutto quello che hai fatto… non è servito a nulla. Non sei mai stato realmente tu, ogni cosa è stata costruita ad arte per farti adempiere il tuo destino. Quel destino a cui non hai mai voluto credere. Ricordi quando Sam parlava del suo: ti ha chiesto di ucciderlo, di fermarlo prima che potesse essere troppo tardi, ma allora eravate ancora ingenui; ancora troppo puri per pensare in grande.
Seduto sopra la tua adorata auto, ripensi al tuo cammino. Da quando hai portato via Sammy da quella casa in fiamme, fino ad arrivare a questo momento. Ripercorri ogni attimo della tua vita e ti convinci che sì, è davvero la cosa giusta da fare. Hai sempre vissuto solo per gli altri, non c’è stato un attimo in cui hai pensato a te, al tuo bene. No, neanche gli ultimi minuti prima di essere trascinato nelle fiamme infernali; anche lì, il tuo unico pensiero è stato per tuo fratello. Hai combattuto per il giusto, lottando senza sosta per qualcosa in cui credevi con tutto te stesso: la tua famiglia. Dentro di te è nascosto un grande uomo, un eroe.
Ed è proprio per questo che ora dici la tua ultima parola da Dean Winchester: “Sì”.
 

Miss You

Posted by Tibi at 16:35 0 comments
Titolo: Miss you
Fandom: Roswell
Personaggi: Isabel Evans
Note: ambientata nella seconda stagione di Roswell, dopo la morte di Alex. E' il compleanno di Isabel, come sta vivendo questo giorno senza di lui?
Disclaimer: tutto quanto non appartiene a me, di mio ci ho messo la fantasia.

Scritta per un contest aveva un'immagine su cui basarci e tre parole obbligatorie: orizzonte - bracciodomani. L'immagine non è più reperibile, ma ne posto un'altra che le assomiglia e che fa comprendere il luogo dove il tutto è ambientato.



Cammino per ore in cerca di un po’ di pace: è il mio compleanno. Eppure, non riesco ad essere contenta. Sento che mi manca qualcosa. Tu.
Seduta sul cornicione di questa torretta, mi limito a guardare verso l’orizzonte. Le rondini svolazzano nel cielo, giocano leggiadre, senza pensieri. Tendo un braccio verso di loro, come se mi potessero riportare a casa. Sì, che senso ha stare qui, se non sei più con me? Mi manchi Alex. Forse, a casa mi dimenticherò di te, non soffrirò più. Forse.
Mi asciugo una lacrima, tornando da mio fratello. Tra pochi minuti sarà già domani.

La resa dei conti

Posted by Tibi at 15:56 0 comments
Titolo: La resa dei conti
Fandom: Supernatural
Personaggi: Michael (Arcangelo) / Castiel (nominato)
Note: ambientata nella season finale della quinta stagione di Supernatural. Castiel colpisce Michael con una molotov di olio sacro, dove finisce Michael?
Disclaimer: tutto quanto appartiene, purtroppo, al grande genio del male Eric Kripke e tale signora Sera Gamble, di mio ci ho messo la fantasia.



Mi ritrovo in un posto sperduto. Non so dire dove sono esattamente, non è casa. È una radura vuota. Attorno a me, solo erbacce sparse ovunque, senza un senso.
Non vedo alberi, ne qualcosa che mi faccia capire che questo posto è vivo.
Sento di essere lontano dal luogo in cui dovrei essere. L’ultima cosa che ricordo è un dolore lancinante al costato, in pieno petto, poi ero qui. Da solo.
Quel soldato. Castiel. Mi ha lanciato addosso una bottiglia di olio sacro.
Stupido idiota. Che cosa pensa di fare?
Eppure, sento di provare qualcosa. Quello che ha fatto, ha osato sfidare me. Michael.
Ciò che mi turba, però, non è il gesto in sé, no. È il motivo di questa folle azione. Si sta sacrificando per aiutare qualcun altro. Il mio vero tramite. Sì, sta per morire, se non è già andato. Lucifero non gliela farà di certo passare liscia. Nessuno può toccarmi, tranne Lui e questo Castiel lo sa bene.
Dovrei essere schifato dal suo comportamento, invece non riesco a smettere di pensare a quanto sia stato coraggioso.
Essere pronti a sacrificarsi per qualcuno a cui si tiene. Io sto per andare a uccidere mio fratello. Questo mi rende un mostro?
Andiamo, questo è ridicolo!
Lucifero ha tradito la mia fiducia. Ha osato andare contro nostro Padre. È stato Lui a volere tutto questo. Io lo amavo, era quello a cui tenevo di più. Era mio fratello.
Lui mi ha voltato le spalle. Non posso fare finta di niente. Io devo fare quello che il Padre mi chiede. È per questo che esisto.
Fa male? Prima di vedere tutto questo, no. Adesso sì. Perché devo essere io a farlo? Perché costringere un fratello a eliminare l’altro? Non poteva pensarci qualcun altro? Sì, lo so. Sono l’unico che può farlo.
Sono il più forte, nessuno può affrontare questa cosa, se non io stesso. Ed è per questo motivo che spiego nuovamente le mie ali.
Fratello, sto arrivando.
 

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