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martedì 6 giugno 2017

Ho ripreso a scrivere!

Posted by Tibi at 18:06 0 comments
Cosa avevo scritto nel mio ultimo post? Costanza, questa sconosciuta! Ma a mia discolpa devo dirvi che la maggior parte dei propositi che avevo in mente per me stessa in questo 2017 sono raggiungibili. Ho ripreso a leggere e a scrivere per la soddisfazione personale di raccontare storie ed emozionare con esse.

La dieta? L'estate non aiuta di certo ma ci sto lavorando, giuro. Ora faccio pasti regolari, anche se il pranzo è una tortura: con questo caldo assurdo faccio una gran fatica a mangiare. Ebbene sì, sono una di quelle che più aumenta la temperatura e meno mangia. Sono penosa, perdonatemi!

E purtroppo chi ci ha rimesso è stato il blog, come sempre. Questa creatura sembrava abbandonata a se stessa, l'ultimo pensiero della mia vita. E invece no, penso sempre al mio angolino ma il lavoro mi ha trascinata in una spirale di progetti molto interessanti ma anche tanto sfiancanti. Il più recente, quello a cui sto lavorando in questo periodo, mi ha presa in modo particolare perché centrato sul turismo ligure. Non posso dirvi nulla per il momento, ma appena ho il via libera vi racconterò tutti i dettagli e potrete vedere il risultato del mio lavoro.

A ogni modo, questa accozzaglia di parole prive di un senso comune l'ho scritta per farvi sapere che ho partecipato a un contest letterario particolare e l'ho vinto. Si trattava di scrivere un racconto ispirandosi a un'immagine. Ecco la mia storia per voi:

12 anni a Bergeggi

La vita sembra frenetica e sempre allegra in quello che è conosciuto come il borgo storico di Bergeggi. In estate, poi, tutto si riempie di colore e i turisti cominciano a fare capolino per godere delle splendide spiagge e dell’atmosfera storica che si respira nella cittadina.Il mare riempie quei pochi attimi di silenzio con l’infrangere delle sue onde sugli scogli. L’odore di salsedine inebria i polmoni e stuzzica le narici che, finalmente, possono assaggiare dell’aria pulita, lontano dal caos infernale della città. Serena sprizza gioia da tutti i pori, oggi. Quella bambina leggermente paffuta oggi sale l’ultimo gradino che la porta verso un nuovo percorso della sua vita: l’adolescenza. Oggi Serena compie 12 anni e si sente grande, pronta a vivere appieno tutto ciò che l’avventura le mette d’avanti.La giornata è cominciata con un cielo sereno, macchiato da qualche nuvola bianca e dalla consistenza fumosa. A Serena piace sdraiarsi sulla spiaggia e volare con la fantasia, immaginando un mondo fatto di nuvole a forma di animali che parlano e giocano. È così che ha trascorso la mattina del suo compleanno, Serena. Ha giocato un po’ con la sabbia e si è fatta un bel bagno, ridendo delle facce stupite dei turisti a quell’acqua cristallina.Bergeggi per Serena è un posto speciale. Ne sente la storia fatta di leggende e misteri medievali che ancora sono nascosti all’interno delle stradine del borgo.Si fanno le 17 e Serena deve tornare a casa. Gli zii arriveranno tra due ore e ci sarà una bellissima festa, con dolci e giochi. È il bello di vivere in una vecchia casetta a schiera con un po’ di giardino. Oddio, chiamarlo giardino è un po’ troppo esagerato. È più un insieme di terriccio e viottoli circondato da una recinzione di ferro battuto. Ma a Serena piace e la fa sentire come una piccola dama della media borghesia.Serena si riveste, si toglie il suo costume a tinta unita azzurro e rimette quelli che sono il suo habitat naturale: un paio di jeans chiari e una maglietta nera incorniciata da ghirigori dorati sulle maniche. Non un abbigliamento propriamente estivo, ma la maglietta è fresca e va bene così. Infila le scarpe da ginnastica, recupera il suo zainetto e si reimmette sul sentiero che la porta al borgo. Mentre cammina, la musica di Celine Dion le fa compagnia. Canticchia felice A Power of Love e dopo pochi minuti è già a casa. Mamma la attende, rotea gli occhi e ride come suo solito. È impossibile non sorridere alla presenza di Serena, è una bambina così gioiosa che riesce a mettere di buon umore anche i più arrabbiati. Papà è indaffarato nel preparare gli ultimi festoni.<<Serena, sbrigati, tra poco arrivano!>> scuote la testa, suo padre, orgoglioso e un po’ malinconico nel constatare quanto la sua bambina stia ormai diventando un’adolescente. Chissà che guai gli farà passare, la sua piccola peste!I preparativi finiscono appena in tempo, alla porta cominciano ad arrivare i primi ospiti. La zia del paese vicino, lo zio da Genova, i cugini! E affianco alla protagonista della festa, lei, una enorme torta, la preferita di Serena. Rigorosamente gusto cioccolato, aveva chiesto la bambina. Ed era stata accontentata, ma la mamma aveva portato il suo tocco personale, aggiungendo alcune fragole a impreziosire un dolce così intenso. Ed è stata la mossa vincente. Serena taglia la torta e spegne le candeline. E della torta in un attimo non vi erano rimaste che poche briciole. Ma non preoccupatevi, Serena sa come smaltire quelle calorie di troppo e trascina i cugini in una festa infinita e senza tempo.

mercoledì 5 ottobre 2016

Contest letterario: primo giorno di scuola

Posted by Tibi at 20:30 0 comments
Ve lo dovevo. Dopo un'assenza così lunga un post di spiegazioni era doveroso. Ma non lo avrete. Non lo avrete perché è stato un periodo in cui ho capito molte cose e preso decisioni importanti per la mia vita professionale e non. Ci sarà, quindi, un nuovo progetto di cui spero vedrete i frutti nel breve periodo e un progettone che ha bisogno di più tempo. Sono felice? Adesso sì.

E ora posso passare all'argomento di questo primo post del nuovo inizio. La settimana scorsa ho partecipato a un contest letterario del Forum dell'Amicizia in cui bisognava scrivere una one-shot dedicata al primo giorno di scuola. Dato che il concorso è concluso, vi posto il racconto con cui ho partecipato.

Ogni commento è gradito e restate in allerta, sono in programma nuovi post dedicati ad Halloween e al meraviglioso trimestre che ci sta aspettando!



Accovacciata su di uno scomodo muretto, sorseggio il mio caffè al ginseng tra una chiacchiera e un sorriso, mirato ad assecondare i racconti di chi ha trascorso questi ormai conclusi mesi di vacanza in luoghi esotici a divertirsi con una noce di cocco in mano e una palma al riparo dal sole.
Poco più in là, i bambini corrono felici, con i loro grembiuli azzurri e rosa i quali formano un insieme divertente e giocoso. La loro serenità mi pervade, si insedia in ogni angolo della mente. Loro sono ignari di ciò che li aspetta. Questo sarà per loro la prima sfida che dovranno affrontare per diventare grandi.
 
Ricordo ancora con una punta di nostalgia il mio primo giorno di scuola. Era l’ormai lontano 1963, l’aria frizzante dell’autunno mi solleticava i capelli castani che avevo cercato di raccogliere in uno disordinato chignon. Volevo essere perfetta e dare una buona impressione di me. Camminavo lenta sul sentiero scosceso che mi avrebbe portata alla via principale da dove sbucava la piazza, sede della scuola elementare. Il vialetto era colmo di alberi semi-spogli, le prime fogli marroni coprivano il marciapiede e nell’aria si respirava un’atmosfera allegra, proprio come quella di oggi. Tutto era diverso ma anche così uguale…
 
“Sonia, allora, quel caffè sarà ormai ghiacciato!”
la voce di Elisa mi distoglie dai pensieri. Il mio caffè. Quasi l’avevo dimenticato. Il suo odore mi ricordava quello delle caldarroste di cui mi abbuffavo appena uscita da scuola, ora sostituite da merendine al cioccolato e panini imbottiti di prosciutto.
“Hai ragione, pensavo ad altro” le sorrido, grata. Pochi secondi più avanti, la campanella dà il benvenuto a questo nuovo anno.
Mi alzo e con le mani tolgo la ghiaia che si era posata sulla gonna bianca. Non è stata proprio una buona idea, forse avrei dovuto optare per un paio di pantaloni scuri o, per lo meno, una gonna nera sarebbe stata più appropriata. Silenziosa, lascio che il gruppetto di bambini corra all’interno dell’istituto, tutti già sudati. Rido divertita, incapace di rimproverarli.
Con la mia borsa a tracolla sulla spalla, entro finalmente nel corridoio. Prendo un respiro profondo ed entro in classe, pronta per un nuovo inizio.
“Buon giorno, bambini!”
 

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